Ogni mattina, alcuni bambini temono di andare a scuola. Scherzi, esclusioni, messaggi offensivi sui social. Il bullismo scolastico distrugge la fiducia e il piacere di imparare. Forse lo avete già vissuto, o siete preoccupati per vostro figlio?
Il bullismo scolastico è un flagello silenzioso, ma non è una fatalità. In Francia, un programma nazionale (PHARE) e leggi recenti regolano ora la prevenzione e la sanzione. Insieme, possiamo dire basta! 💪
Bullismo scolastico: di cosa si tratta esattamente?
Capire cosa sia realmente il bullismo scolastico, è già fare un passo verso la protezione dei bambini. Troppo spesso banalizzato, si insinua nel silenzio e nella vergogna. Mettere le parole giuste su questi comportamenti aiuta a reagire più velocemente e a rompere il silenzio. 💙
Secondo l’UNICEF, c’è bullismo scolastico quando atti ripetuti (critiche, insulti, minacce, violenze, racket) sono commessi da uno o più studenti contro uno studente, a volte a causa del suo aspetto, delle sue origini o della sua identità.
Il cyberbullismo estende queste violenze 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e amplifica l’esposizione all’umiliazione, soprattutto tramite i social network. 📱
Conoscere le definizioni del bullismo è utile, ma bisogna anche saperlo riconoscere. I segnali sono spesso sottili e progressivi: un comportamento che cambia, una parola che si interrompe. Impariamo a osservarli senza giudicare. 🤗
I segnali di allarme a casa e a scuola
I segnali del bullismo non sono sempre visibili a prima vista. Spesso si insinuano nella quotidianità, tra un silenzio di troppo o uno sguardo sfuggente. Restando attenti a questi piccoli cambiamenti, potete rilevare molto presto che una situazione non è normale.
- I segnali di bullismo a casa: isolamento, sonno disturbato, mal di pancia, perdita di appetito, apprensione per il tragitto, irritabilità insolita.
- I segnali di bullismo a scuola: calo dei risultati, evitamento degli spazi comuni, voci o prese in giro persistenti, indizi online (storie, commenti, tag), oggetti danneggiati o “smarriti” ripetutamente.
Per aiutarvi, l’Istruzione nazionale mette a disposizione una griglia di “segnali deboli” da usare in team con la scuola. 🤗
I fatti concreti parlano da soli. Guardando i dati, ci si rende conto di quanto il bullismo scolastico sia presente, qui e altrove.
Essere genitori è spesso come camminare su un filo: voler proteggere senza soffocare. Di fronte a la paura del bullismo, è tentante controllare tutto: messaggi, social, amici… Ma attenzione a non cadere nella sfiducia o nel « controllo » 👀.
Creare falsi account per spiare il proprio figlio o frugare nelle sue conversazioni può rompere la fiducia, che invece è la vostra migliore alleata.
Meglio aprire il dialogo, fare domande benevole e restare disponibili. Un bambino che si sente ascoltato avrà più facilità a parlare se qualcosa non va. 🤗
Kit pratico: prevenire e reagire al bullismo scolastico (genitori, insegnanti, staff, studenti)
Prevenire il bullismo significa prima di tutto agire quotidianamente, con piccoli gesti e scambi sinceri. Avete più potere di quanto pensiate: ascoltare, osservare, parlare possono già cambiare tutto. Perché non sempre si hanno i riflessi giusti sul momento, ecco un kit concreto per reagire al bullismo scolastico con giustezza, senza panico e senza isolamento. 💪
Per voi, genitori:
Siete spesso i primi a notare che un comportamento cambia, che si instaura un silenzio. Questo ruolo di vigilanza e ascolto è prezioso. Ma non si tratta di controllare tutto, si tratta di aprire la porta al dialogo, fin dalla più tenera età.
1. Parlare regolarmente delle relazioni a scuola
Il legame di fiducia si costruisce nei piccoli scambi quotidiani. Adattate il vostro modo di parlare all’età di vostro figlio.
Bambini (6-10 anni): privilegiate domande semplici e concrete, legate al suo mondo:
- « Con chi giochi oggi? »
- « Cosa ti ha fatto ridere a scuola? »
- « Qualcuno ti ha infastidito o ti ha fatto del male? »
Pre-adolescenti (11-13 anni): la comunicazione diventa più sfumata:
- « Ci sono gruppi a scuola? Ti senti bene nel tuo? »
- « Se un amico viene escluso, come reagiresti? »
Adolescenti (14-17 anni): fiducia e rispetto della privacy sono essenziali:
- « Come va sui social? Riesci a sentirti a tuo agio con quello che vedi? »
- « Sai che se qualcosa ti ferisce o ti mette a disagio, puoi parlarmene, anche se pensi che non sia “importante”. »
Queste conversazioni regolari piantano i semi di una parola libera e autentica. 💙
2. Regolare il digitale senza spiare:
Il digitale può diventare terreno di bullismo, ma anche un argomento delicato da affrontare, soprattutto con gli adolescenti. 👩 💻Stabilite regole chiare e condivise, piuttosto che imporre un controllo totale:
- Controllate insieme le impostazioni di privacy (profili privati, blocco degli sconosciuti, geolocalizzazione disattivata).
- Parlate dei rischi legati a gruppi, storie o condivisioni di schermo.
- Mostrate come fare uno screenshot per conservare una prova senza farsi prendere dal panico.
Con gli adolescenti, può essere difficile accedere direttamente alle loro conversazioni. La cosa più importante è che sappia che può mostrarvi senza paura di essere giudicata o punita. Il controllo non è la soluzione: la fiducia sì. 😉
3. Riconoscere rapidamente con l’aiuto dei “segnali deboli”
Usate la griglia di “segnali deboli” (vista sopra) disponibile sul sito dell’Istruzione nazionale. Condividetela con altri genitori o i rappresentanti di classe: alcune situazioni si individuano meglio in gruppo. Un cambiamento di atteggiamento, un isolamento improvviso, una borsa “smarrita” troppo spesso. Sono a volte indizi discreti ma importanti. 👀
4. Supporto & rimozione di contenuti
In caso di cyberbullismo, il 3018 è il vostro alleato:
- Gratuito, anonimo, aperto 7 giorni su 7 dalle 9 alle 23 (chat, web o app).
- Gli ascoltatori possono contattare direttamente le piattaforme per chiedere la rimozione rapida dei contenuti.
Ma prima ancora di arrivare a questo, è essenziale instaurare una comunicazione aperta e benevola fin dalla più tenera età. Più un bambino impara presto che può parlare senza essere giudicato, più saprà confidarsi in caso di situazione complessa. E se vostro figlio subisce bullismo, aiutatelo a sviluppare le proprie armi : fiducia in sé, saper dire no, cercare sostegno. 💪
⚠️ L’intervento diretto di un genitore può a volte peggiorare la situazione, soprattutto in adolescenza. L’obiettivo non è “salvare” al suo posto, ma accompagnarlo a difendersi, con calma e con i giusti adulti di riferimento.
Per voi, membri del team risorsa / CPE / dirigenza
Il vostro ruolo è centrale per garantire un ambiente protettivo. Ogni gesto conta:
- Formalizzare i colloqui (vittima, testimoni, coinvolti), documentare i fatti, garantire la sicurezza della parola.
- Coordinare con le famiglie e i partner esterni (3018, unità accademica, polizia se necessario).
- Formare regolarmente il personale al riconoscimento e alla gestione, secondo il programma PHARE.
-
Seguire ogni situazione fino all’estinzione dei fatti, prevedendo un accompagnamento (supporto psicologico, adattamenti scolastici).
Siete la bussola della comunità educativa: mantenete la rotta sull’ascolto, coerenza e trasparenza. 🎓
Per voi, studenti ambasciatori o testimoni
Avete un ruolo essenziale: quello di collegamento tra studenti e adulti. 💙
- Rimanete con la persona presa di mira, non lasciatela sola.
- Se potete, dite stop con calma e avvisate subito un adulto di fiducia.
- Conservate prove (screenshot, messaggi) e segnalate tramite la vostra scuola o il 3018.
La vostra voce conta. Un semplice “sono qui” può bastare a rompere il silenzio. 💫
Ogni gesto conta, ma insieme si va più lontano. La Giornata nazionale contro il bullismo scolastico del 6 novembre è un momento importante per unire le nostre voci e le nostre forze. Prepariamola fin da ora per avere un vero impatto.
La Giornata nazionale « No al bullismo » (6 novembre 2025)
Ogni anno, questa giornata nazionale ricorda che il bullismo scolastico non è una fatalità. È un momento forte per informare, sensibilizzare e unire studenti, genitori e insegnanti. È anche un’occasione concreta per rafforzare i legami all’interno della comunità educativa.
- Quando? Il primo giovedì di novembre (nel 2025, il 6 novembre, in linea con la giornata internazionale coordinata dall’UNESCO).
- In programma: questionario di autovalutazione (dal CE2 alla maturità), sequenze didattiche (almeno 10 ore/anno), laboratori per genitori, comunicazione del 3018.
- E dopo? La DEPP pubblica un barometro che alimenta i piani d’azione.
Per prolungare questa mobilitazione, niente di meglio che supporti concreti e facili da condividere. Queste risorse sono qui per accompagnarvi tutto l’anno, non solo a novembre.💙
Risorse utili (da esporre, scaricare, condividere)
Perché si agisce meglio quando si hanno i giusti strumenti contro il bullismo scolastico, questa selezione di risorse vi aiuta a passare dalla teoria alla pratica. Troverete supporti semplici da usare in classe, a casa o in riunione. Ogni documento è un aiuto prezioso per creare un ambiente benevolo e sicuro.
- Guide pedagogiche ufficiali (Istruzione nazionale): sequenze, schede pratiche, supporti « No al bullismo ». Ministero dell’Istruzione nazionale
- Griglie “segnali deboli” (primo e secondo grado): da diffondere in sala insegnanti e ai genitori delegati. éduscol+1
- Protocollo PHARE (scuola/media-liceo): svolgimento passo-passo dei colloqui e del monitoraggio. Ministero dell’Istruzione nazionale
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3018 (sito + app + chat): pulsante « segnala »; orari 7 giorni su 7, 9-23; assistenza legale e psicologica; rimozione rapida dei contenuti. Associazione e-Enfance / 3018+1
Avete capito, il bullismo scolastico si combatte a più livelli: comprensione, prevenzione, azione e solidarietà. È tempo di unire tutte queste forze per creare scuole più sicure, più benevole e più umane.
Il bullismo scolastico non è una fatalità, è una lotta collettiva. Capire i meccanismi, riconoscere i segnali deboli, agire con i riflessi giusti: ogni passo conta. Grazie al programma PHARE, alla legge del 2022 e all’impegno di insegnanti, genitori e studenti, la società avanza verso una scuola più protettiva e più giusta.
Ma nessuna politica, per quanto solida, sostituirà la benevolenza quotidiana : una parola di sostegno, un ascolto attento, una segnalazione rapida possono a volte cambiare tutto!
Unendo le nostre forze, a scuola, a casa e sui social, possiamo offrire a ogni bambino un ambiente in cui si sente sicuro, rispettato e libero di imparare. Perché agire è già proteggere. 💙


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